Rubrica Mamme

IGIENE DENTALE in gravidanza a cura di Silvia Tommasini

L’attesa di un bambino per la futura mamma è la gioia più grande ma la gravidanza comporta attenzioni e cura del proprio corpo come della salute del bambino.

Cosa succede al cavo orale durante la gravidanza?

In gravidanza le mucose del cavo orale ed i tessuti parodontali (gengive e osso alveolare) sono costantemente influenzati dalle variazioni ormonali a cui è soggetta la mamma, raggiungendo il picco massimo verso il 2°-3° mese, per poi normalizzarsi al termine della gestazione.

I denti in questo periodo hanno bisogno di cure particolari e l’igiene orale deve essere perfetta. Durante la gravidanza le modifiche del cavo orale della futura mamma sono inevitabili.

Le problematiche più comuni che possono insorgere sono la gengivite, la recessione gengivale, la riacutizzazione di tasche parodontali, l’aumento della mobilitá dentale ed il rischio di formazione di epulidi gravidiche.

È importante fare prevenzione in gravidanza? 

Si. L’igiene quotidiana deve essere molto accurata, inoltre i segnali d’infiammazione devono essere fin da subito affrontati.

Si consiglia di eseguire una o più sedute di igiene orale professionale, farsi consigliare dall’igienista dentale e intensificare le visite di controllo per evitare l’insorgenza di problemi. 

I fastidi gengivali potranno essere tenuti sotto controllo scegliendo uno spazzolino adeguato con l’aiuto dell’igienista dentale e dell’odontoiatra, l’uso del filo interdentale, scovolino e collutorio specifico.

Che tipo di esiti sfavorevoli della gravidanza sono associati alla malattia parodontale?

La letteratura ha identificato che esistono associazioni tra la malattia parodontale e tre forme di esito sfavorevole della gravidanza: sottopeso del neonato, nascita pre-termine e pre-eclampsia (definita come alta pressione sanguigna materna e sensibile proteinuria, cioè presenza in eccesso di proteine nelle urine), ed anche con il diabete gravidico.

La malattia parodontale può avere un ruolo nelle complicanze avverse della gravidanza?

Gli studi clinici suggeriscono che batteri provenienti dalla bocca possano colonizzare il feto e la placenta, portati probabilmente dalla corrente sanguigna. Batteri specifici associati alla parodontite sono stati anche associati
a esiti negativi della gravidanza, ma ancora si conosce poco sul loro preciso ruolo.

La salute orale in gravidanza è molto Importante e fare prevenzione sarà sicuramente la chiave di successo!

Silvia Tomassini

Odontoiatra e Igienista dentale

Rubrica Mamme

Acquaticità neonatale di Samantha Sperandio

State pensando di iscrivere il tuo bimbo ad un corso di acquacitita neonatale ma non sai quale corso?
Quali criteri utilizzi per  la scelta del corso: il prezzo, la vicinanza a casa, l’orario, la struttura? 


Cercherò con la mia ventennale esperienza  di dart alcune informazioni utili per la scelta più idonea che  soddisfi le vostre aspettative.

Iniziamo a fare chiarezza di cosa si tratta.
L’acquaticità neonatale è un corso che si svolge in acqua per i bimbi dai 3 mesi ai 3 anni.

Una delle caratteristiche speciali di questa esperienza con tuo figlio è che tu sarai l’insegnante,  rendendoti cosi protagonista attivo della fase di apprendimento abbreviando i tempi per fargli raggiungere l’autonomia in acqua.


I principali obiettivi da raggiungere sono i seguenti:

  • Imparare a nuotare il prima possbile, esso  è fondamentale per la sicurezza  ed evitare così rischi di annegamento.
  • Stimolarlo a livello senso-motorio per apprendere capacità cognitive e motorie.
  • Lavorare a livello affettivo per aumentare la sua stima di sé.
  • Stimolare i riflessi natatori di braccia e gambe.
  • Stimolare e aumentare il riflesso di apnea.
  • Imparare la respirazione corretta.

I criteri necessari per raggiungere questi obiettivi sono i seguenti.

Primo punto:


La struttura

– La piscina deve avere una temperatura  compresa tra i 31 e i 34 gradi, al di sotto di questa soglia la muscolatura si irrigidisce. In acqua è fondamentale essere rilassati per favorire il galleggiamento e rendere l esperienza piacevole.

– Temperatura degli spogliatoi idonea per risultare più confortevole possibile ed evitando così sbalzi termici i quali favoriscono l’insorgere di raffreddori, otiti e febbre.

-Presenza di fasciatoi e box per bambini dove poter cambiarli in sicurezza e tranquillità.

-Pulizia. Gli ambienti caldi e umidi favoriscono la proliferazione di batteri e funghi quindi l ‘igiene e la cura degli ambienti risulta particolarmente importante.

– La vasca dedicata al corso deve garantire uno spazio  a disposizione  sufficientemente grande per poter svolgere gli esercizi proposti, almeno due metri.

– Materiale didattico in buone condizioni:palle, materassini, tubi, ecc.
Diversamente tali materiali potrebbero procurare escoriazioni sulla pelle del bimbo o staccandosi potrebbero essere accidentalmente ingerito.

L’insegnante

La professionalità è senza dubbio come in tutti gli ambiti, fondamentale.

Un buon istruttore organizza la lezione in base alla fase evolutiva del bimbo.
I corsi vanno suddivisi in base alla fascia d’età.

Scegliete una struttura che affida i corsi di acquaticità neonatale ad istruttori specializzati all’insegnamento per la fascia d’età sotto i tre anni, evitando personale con poca esperienza.

Orario del corso

Per esperienza personale, iscriversi in un orario in cui il bimbo ha già dormito, quindi è riposato e ha già mangiato eviterà pianti durante l’attività.

Il prezzo


Non esiste un giusto prezzo ma cercare a tutti i costi il prezzo più basso non risulta sempre essere la scelta vincente per i motivi sopra citati.

Gli istruttori con esperienza, mantenere le temperature di ambiento e acqua idonea, garantire un’igiene adeguata, fornire materiali idonei tutto questo a un costo che si ripercuote sulla qualità del servizio offerto.

Per concludere Il mio consiglio è di poter valutare concretamente  quanto detto contattando  la struttura scelta per poter fare una lezione di prova verificando così tutti i punti trattati assieme.

Buon divertimento.

Samantha Sperandio

Rubrica Mamme

Nascere a casa – Dott.ssa Ostetrica Sonia Rota

E’ un dato di fatto che con l’arrivo del Sars-Cov 2 i numeri delle donne che hanno scelto di partorire in casa è aumentato.

La paura di contrarre l’infezione, il timore di non poter avere con sé il proprio partner o una persona di propria scelta ha fatto sicuramente impennare il numero dei bambini nati a domicilio, ma non è andata solo così…

Sono passati un po’ di anni da quando la medicalizzazione della nascita ha imposto regole restrittive, limitato la capacità delle future madri di ascoltarsi e ascoltare il proprio corpo, di vivere il momento nascita con consapevolezza e serenità, eppure in alcune realtà può capitare che l’individualità della donna, della coppia, dell’esperienza parto, non venga rispettata.

Ecco perché le coppie in attesa si interrogano, come è giusto che sia, su quale possa essere il luogo ideale per mettere al mondo il proprio figlio.

Tutte le società scientifiche che si occupano di nascita raccomandano quanto sia importante informare i futuri genitori riguardo ai luoghi del parto, per poter scegliere in completa autonomia quello più adatto a sé,  che sia quindi l’ospedale, la casa maternità o il proprio domicilio. Le esperienze di parto a domicilio riportano sempre un alto livello di soddisfazione nei genitori, questo perché vivere un parto in casa permette alla donna di sentirsi libera e ascoltarsi, offre la possibilità di rispettare i ritmi personali di mamma e bambino e permette anche al papà di assaporare attimo dopo attimo la magia e la potenza della nascita.

Le linee guida inglesi raccomandano il parto a domicilio o in una casa maternità (midwifery led unit) per tutte le donne con una gravidanza a basso rischio, in quanto si riduce la possibilità di interventi (parto operativo con ventosa, taglio cesareo, ossitocina, episiotomia) e  migliora gli esiti materno-neonatali.

E’ vero, il parto è anche imprevedibile, ma è proprio questa imprevedibilità che rende la figura dell’ostetrica importantissima. Grazie ad un’accurata anamnesi in gravidanza l’ostetrica può valutare il livello di rischio e discutere dei luoghi del parto più adatti a quella coppia, può identificare durante le varie fasi del travaglio ciò che devia dalla normalità ed intervenire in modo appropriato per non mettere a rischio la salute di mamma e bambino.

Il parto a domicilio a livello scientifico è tutto quello che vi ho scritto, ma nascere a casa non è solo evidenze scientifiche, rischi e benefici, è tanto altro …è potenza, emozione, rifugio, intimità, sicurezza, collaborazione, empatia, sorpresa, cura e molto altro ancora. Nascere a casa vuol dire dalla alla luce il proprio figlio in un ambiente familiare, ricercato e preparato da mesi, coinvolgere la famiglia allargata, altri fratelli o sorelle, i nonni che portano un pasto caldo per tutti durante il travaglio o che aiutano nella preparazione del “nido”. Vuol dire assaporare l’intimità ed il legame che si crea tra mamma, papà e bambino intervenendo il meno possibile. Nascere a casa vuol dire anche consapevolezza materna, del proprio corpo e del viaggio che sta compiendo il proprio bambino, consapevolezza della forza istintiva che ogni futura madre possiede ma che viene spesso sottostimata. “Sarò capace?”  “E se non ce la faccio?”. Le madri sono capaci di partorire ed i bambini di nascere diceva il Dott. Lorenzo Braibanti ed il lavoro che si deve fare in gravidanza è sicuramente quello di scoprire le risorse nascoste che ogni donna, mamma possiede.

Scegliere il parto a domicilio non vuol dire demonizzare l’ambiente ospedaliero o chi sceglie di partorire in ospedale. I punti nascita del territorio veronese sono tutti eccellenti, ma significa scegliere con consapevolezza il luogo più adatto a dare alla luce il proprio figlio senza pressioni, discriminazioni e ansie.

Perciò auguro di cuore una nascita serena a tutti… in qualunque luogo avvenga.

Dott.ssa Ostetrica Sonia Rota

Se volete più informazioni:

www.nascereacasa.it

Foto bambino: The periodic Fable-wordpress

Foto coppia bianco e nero: Jodi Hall photography